Ultimissime di diritto penale – Giugno 2015
DIRITTO PENALE SOSTANZIALE
CEDU e concorso esterno in associazione mafiosa
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha sanzionato l’Italia per la condanna a Bruno Contrada per concorso esterno in associazione mafiosa in quanto, all’epoca dei fatti (1979-1988), il reato non era sufficientemente chiaro e il ricorrente non poteva conoscere nello specifico la pena in cui incorreva per la responsabilità penale che discendeva dagli atti compiuti.
Disturbo della quiete pubblica e gestore di esercizio commerciale
La Cassazione ha stabilito come il gestore di un esercizio commerciale, in capo al quale vi è un obbligo giuridico di controllare che la frequentazione del proprio locale da parte dei clienti non sfoci in condotte contrastanti con le norme sulla pubblica sicurezza, non è ritenuto responsabile del reato di cui all’art. 659, comma 1, c.p. per i rumori molesti fuori dal proprio locale, allorquando ponga in essere quanto gli è possibile per evitare che gli avventori disturbino la quiete pubblica e ciò faccia, per esempio, avvisandoli mediante apposito cartello, posto all’esterno del locale, oppure tramite avvisi personali ai clienti.
Cass. pen. sez. III, 05 marzo 2015, n. 9633
Linee guida in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistleblower)
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.Ac.) ha approvato le Linee guida in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. “whistleblower“) che specificano e disciplinano l’ambito soggettivo ed oggettivo di applicazione della disciplina posta a protezione del c.d. “whistleblower”, le relative tecniche di tutela, nonché la procedura di segnalazione delle condotte illecite e di gestione delle stesse.
Autorità Nazionale Anticorruzione, Determinazione n. 6 del 28 aprile 2015
Dolo della rapina e sottrazione del cellulare all’ex fidanzata
La Cassazione ha ritenuto sussistente il dolo specifico del reato di rapina nella ingiusta utilità morale perseguita dall’imputato, che aveva sottratto mediante violenza alla ex fidanzata il telefono cellulare, al fine di rivelare al padre della donna, la relazione sentimentale che questa aveva instaurato con un altro uomo.
Cass. pen. sez. II, 19 marzo 2015, n. 11467
PROCEDURA PENALE
Problematiche processuali riguardanti l’immediata applicazione della “particolare tenuità del fatto”
Relazione dell’Ufficio Massimario – Sezione Penale, della Corte di Cassazione sui profili problematici del nuovo istituto.
Notifiche a mezzo PEC e malfunzionamento della rete
La notifica mediante posta elettronica certificata è valida ed efficace, trattandosi di uno strumento di comunicazione di atti ed avvisi a soggetti diversi dall’imputato previsto direttamente dalla legge, per cui il destinatario dell’atto non può eccepire di non aver letto il messaggio o di non averlo ricevuto per difficoltà tecniche o malfunzionamenti della rete telefonica o telematica presso lo studio professionale.
Cass. pen. sez. IV, 6 marzo 2015, n. 9892
Accesso abusivo a sistema informatico o telematico e luogo di consumazione
Il di cui all’art.615ter c.p., si consuma nel luogo in cui si trova il soggetto che effettua l’introduzione abusiva, ovvero vi si mantiene abusivamente. L’ingresso o l’introduzione abusiva, invero, vengono ad essere integrati nel luogo in cui l’operatore materialmente digita la password di accesso o esegue la procedura di login, che determina il superamento delle misure di sicurezza apposte dal titolare del sistema, in tal modo realizzando l’accesso alla banca-dati.
Cass. pen. SU, 24 aprile 2015, n. 17325
NOVITÀ LEGISLATIVE
Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.122 del 28 maggio 2015 la legge che introduce nel codice penale, immediatamente dopo il tiolo VI dedicato ai delitti contro l’incolumità pubblica, un nuovo titolo VI-bis intitolato “Dei delitti contro l’ambiente”.
Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.124 del 30 maggio 2015 la legge che inasprisce le pene per alcuni reati contro la pubblica amministrazione e contro il delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso e che modifica la disciplina del falso in bilancio.
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